Ogni anno, in occasione della settimana di Halloween, organizzo una classe speciale di yoga a tema.
Ogni anno, puntualmente, qualcuno mi chiede di “giustificare” il motivo per cui dovremmo festeggiare questa tradizione non italiana.
RISPOSTA #1 (personale): più occasioni ci sono di far festa e meglio è!
RISPOSTA #2 (seria): Questo disappunto verso chi vorrebbe accogliere qualcosa che “tradizionalmente non appartiene alla nostra cultura” mi ha sempre lasciata perplessa, e cercheró di spiegarvi il perché.
Ma da dove arriva la festa di Halloween?
Halloween, o All Hallows’ Eve, significa letteralmente notte di Tutti i Santi. E’ una celebrazione di origine celtica, che cadeva in corrispondenza del capodanno celtico (o Samhain, dal gaelico Samhuinn, che significa “Summer’s End”, fine dell’estate).
Essendo agricoltori, i celti consideravano di vitale importanza vivere in base ai cicli della natura. Essi dividevano l’anno in due grandi stagioni, quella della luce e quella dell’oscurità, rispettivamente l’estate e l’inverno, segnate da due feste principali: Samhain il 1 novembre – il Nuovo Anno – e Beltain il 1 maggio – l’inizio dell’estate.
In origine si trattava quindi di una festività che segnava la conclusione dell’estate e l’inizio di una nuova stagione meno attiva dove le ore di luce lasciano spazio al buio.Il buio rappresenta simbolicamente per molti popoli la morte: buio e morte in Natura sono indispensabili ai fini di una rigenerazione che avverrà in primavera.
Il buio, il riposo della Madre Terra, la paura della morte ma anche la consapevolezza che sia parte ineluttabile della Vita, il ricordo e la celebrazione di ciò che è stato, sono tutti elementi presenti nella tradizione di Halloween e che ritroviamo in molte culture e tradizioni contadine.
Quindi qual è il legame fra Halloween e yoga?
Non c’è un collegamento diretto tra Halloween e yoga, cosí come non c’è un collegamento diretto tra incrociare le gambe nella posizione del loto e aprirsi ad una maggiore consapevolezza.
E allora perchè fare una lezione yoga speciale per Halloween, direte voi?
L’evento di “Halloween Yoga” è un’occasione per praticare yoga come facciamo sempre, ma aggiungendo una parte scherzosa (il tema di halloween, i dolcetti e i travestimenti) perchè io credo molto nell’approcciare il corpo e la mente sdrammatizzando alcuni tabú con cui a volte cresciamo.
Mettersi in gioco con un travestimento consente di raggirare quel timore che abbiamo tutti di sentirci ridicoli quando ci esponiamo, così come il trucco è da sempre un modo per sottolineare, amplificare o nascondere alcuni aspetti di noi stessi che ci piacciono di più o che invece non accettiamo.
Credo che trascorrere un paio di ore stando bene con il proprio corpo e il proprio aspetto fisico, riuscendo magari ad esorcizzare alcune paure, sia abbastanza in linea con il messaggio che cerco di portare avanti attraverso la pratica di yoga.
A tutto questo, aggiungete anche che io ho un legame particolare con l’Irlanda (i miei studenti di lunga data lo sanno) ed è un piacere poter condividere con chi mi segue la curiosità verso tradizioni diverse da quelle che conosciamo (In fondo, anche lo yoga è una disciplina che ha avuto origine in una cultura diversa dalla nostra).
Come dice Paola Lazzarini, sociologa della religione, “è piuttosto curioso e antistorico pensare che in un mondo globalizzato come l’attuale si possano mettere confini ai fenomeni culturali, soprattutto se trovano ad attenderli le stesse esigenze vitali, come quella di esorcizzare la morte.”
Yoga significa “unione“, e per me praticare yoga significa da sempre trovare il modo per far comunicare parti diverse di noi: un esercizio utile a tutti i livelli e sempre più necessario al giorno d’oggi, non solo a livello fisico.
La paura del diverso genera mostri. I mostri, a volte, hanno qualcosa da raccontare su di noi e qualcosa da insegnarci.
Quindi… Happy Halloween y’all!
Cecilia dice
Grazie per queste info interessanti sull’origine della festa di Halloween, e per l’interessante lente introspective!
Laura Anzuoni dice
Grazie a te, Cecilia, per aver dedicato del tempo a leggere l’articolo e per coltivare interesse verso altre culture e tradizioni