Ansia da festività natalizie? Il periodo delle feste non è sempre luci e gioia. Per qualcuno fa da trigger ad emozioni difficili e contraddittorie.
Quando tutto intorno a noi sembra invitare ad un certo stato d’animo, che non riconosciamo come nostro in quel momento, la sensazione è quella di essere noi la nota stonata.
Tutto ha senso perché tutto fa parte della nostra esperienza, ma proprio per questo possiamo decidere come viverla.
Non voglio darti consigli ipocriti: a volte il contrasto tra ciò che sentiamo e ciò che è intorno a noi è davvero stridente e il risultato è che si sta male. Ci sono passata anche io, nonostante sia una di quelle persone che ama il Natale e le sue tradizioni, per cui trovarmi non in linea con il clima di festa è stato particolarmente destabilizzante.
Fermo restando che è un periodo temporaneo, e nel giro di qualche settimana finirà, vorrei però provare a darti qualche suggerimento per attraversarlo più facilmente:
1. NORMALIZZA LE SENSAZIONI CHE PROVI
Durante le festività la pressione a mostrarsi “felici” aumenta, ma non vuol dire che sia l’unica emozione che sia giusto provare. Rispetta il modo in cui ti senti, anche se non corrisponde alle aspettative di chi hai intorno. Anche questo è un modo per imparare a conoscerti e rispettarti.
2. RICONOSCI LE TUE ASPETTATIVE
A volte siamo noi stessi a metterci sotto pressione, perché vorremmo che tutto fosse perfetto. Imparare a lasciare andare le aspettative può essere un percorso lungo una vita, ma è un esercizio utile per distinguere ciò che è davvero davanti a noi da ciò che vorremmo che fosse (può sempre cambiare, ma serve prima riconoscere da dove si parte)
3. FAI AMICIZIA CON LA SOLITUDINE
Questa è tosta.
Durante i giorni di festa la solitudine pesa molto di più, inutile negarlo. C’è chi la vive meglio e chi la vive peggio, ma la solitudine è sempre impegnativa perché ci costringe a restare con noi stessi.
La solitudine è una sensazione: ci si può sentire soli in mezzo alla gente oppure sereni e appagati da soli con sé stessi.
E poi ci sono quelle assenze incolmabili, quel posto vuoto alla tavola di Natale che è impossibile non pensarci.
Che fare, allora?
Secondo me, un buon rapporto con la solitudine richiede gentilezza ed equilibrio: né troppa, né troppo poca, consapevoli che comunque, essendo una sensazione, non sarà mai la stessa ogni giorno.
Possiamo immaginarla come uno spazio di cui indagare il potenziale prima di arredarlo, aggiungere qualche ricordo, ascoltare cosa ha da raccontarci su di noi, ma poi non dobbiamo restare per sempre lì: cerca quindi occasioni per conoscere gente nuova, oppure fai il primo passo e invita qualcuno a uscire o organizza una cena a casa (anche pizza da asporto va bene, con la compagnia giusta).
La solitudine può essere amica, ma non deve diventare il nostro carceriere.
4. GESTISCI IL CONFLITTO
È rovescio della medaglia della solitudine! Riunioni di famiglia, cene con i colleghi… Tutte occasioni di potenziale conflitto in alcuni casi. Se pensi sia troppo per te e per la tua serenità mentale, sentiti libero/a di rifiutare l’invito. Puoi sempre declinare con educazione, inviare un biglietto di ringraziamento o dei fiori, ma prima salvaguarda i confini della tua serenità.
Se invece proprio non è possibile evitare situazioni di potenziale conflitto, usale almeno come occasioni di “studio”: osserva i partecipanti alla discussione come se stessi osservando un esperimento sociale, osserva le dinamiche che si creano, i loop che si ripetono, impara a disinnescare e fai del conflitto un’occasione per migliorare le tecniche comunicative e capire dove ti serve eventualmente rafforzare ulteriormente i tuoi confini (o dove invece serve aprire porte, anziché costruire muri).
5. COLTIVA LA GRATITUDINE
Sembra banale, ma la pressione delle feste e la spinta agli acquisti a volte può farci perdere di vista ciò che di valore abbiamo già nella nostra Vita. Utile ricordarsi di ciò che ci sostiene tra Capodanno e Natale e non solo tra Natale e Capodanno.
Ricordiamoci anche che alcune persone non saranno con noi tutta la vita. Anche se può essere un pò noioso andare a trovare quella nonna o zio anziano, dedichiamole/gli un pò di tempo con intenzioni affettuose.
6. MINDFUL EATING
Ti riconosci nel girone dell’inferno di abbuffate/sensi di colpa/dieta di espiazione? Fermati!
Prima di gustare il tuo “peccato” di gola prenditi un momento per assaporarlo con tutti i sensi: la vista, l’olfatto, persino il suono durante la preparazione e le consistenze sotto i denti. Più sensi appaghi, prima ti sazi.
Impara anche a capire cosa ti spinge a mangiare: la fame, l’ansia, la noia, la tristezza, la gioia della condivisione?
7. DIGITAL DETOX
Last but not least, se proprio vuoi disintossicarti, inizia dalle abbuffate social. Esci dal virtuale e dedicati a esperienze nel reale: biglietti scritti anziché messaggi whatsapp, incontri di persona anziché videochiamate, telefonate o cene invece di email.
Alla fine, anche se non amiamo l’atmosfera natalizia, questo può essere comunque un buon periodo per accendere qualche lucina dentro di sé.
Mauro dice
Bella !! Grazie!! Buon Natale & C.!!!